VHF Questo sconosciuto

Ultime notizie sull'esame relativo al VHF nel nuovo codice della nautica.

Il giorno 2 Novembre 2017 è stati approvato definitivamente il Nuovo Codice della Nautica da diporto. Entro sei mesi dovrà essere emanato il regolamento relativo e comunque siamo ancora in attesa della sua pubblicazione ufficiale.

In questo codice una novità che sembra apparire, relativamente al certificato VHF, è quella che almeno  per i natanti non sarà obbligatorio l'esame  previsto per l'utilizzo del tasto DSC mentre probabilmente lo sarà per le imbarcazioni e navi. Resta comunque ferma la validità delle licenze fin qui rilasciate per le imbarcazioni.

Restiamo in attesa della pubblicazione e del regolamento per saperne un pò di più.

VHF Cerchiamo di fare un pò di chiarezza

Mi capita sempre più spesso di ricevere da parte degli allievi richieste di informazioni  sull'acquisto, sull'installazione e sull'uso dell'apparato VHF. Da quello che mi viene richiesto noto che c'è molta confusione sull'argomento. Questa confusione è data prima di tutto dalle solite complicazioni  burocratiche italiane e poi anche anche dal fatto che i rivenditori, che evidentemente devono vendere i loro prodotti, danno informazioni inesatte o comunque non proprio corrispondenti alla realtà.

Cerchiamo di fare un pò di chiarezza.

Sappiamo tutti che il cosiddetto VHF è quell'apparato radio che lavora su altissime frequenze  utilizzato per le comunicazioni radiofoniche in mare. Sappiamo anche che la presenza del VHF a bordo è obbligatoria per la navigazione oltre le 6 Miglia dalla costa e sappiamo comunque che questo apparecchio è stato d'aiuto in molti casi anche a coloro che navigavano a più breve distanza. Lasciamo ad un altro capitolo come si utilizza l'apparecchio e quali sono le regole da seguire per le comunicazioni in mare. Concentriamoci invece sui tipi di apparati e sulle regole burocratiche che regolamentano il loro uso.

VHF di tipo Palmare o di tipo Fisso ?

La prima domanda che mi viene posta è questa :  cosa è meglio avere a bordo il VHF di tipo palmare o di tipo fisso ?  Vediamo quali sono le differenze tra queste due tipologie.

Gli apparati di tipo portatile cosiddetti "palmari" in Italia per legge non possono superare la potenza di 5/6 Watt e quindi non è pensabile che la loro portata sia superiore alle 4/5 Miglia nautiche ( molti velisti per aumentare questa portata di tipo "geografico" installano un'antenna separata in cima all'albero. Questa cosa è vietata dalla legge e li mette a rischio di sanzioni in caso di ispezione ). Questi apparati hanno dalla loro parte la praticità di utilizzo ma sicuramente hanno, oltre come abbiamo detto la scarsa portata, anche  il problema della durata limitata delle batterie che comunque può essere superata con un semplice caricatore da accendisigari ( sempre che la barca ne sia dotata ).

Gli apparecchi di tipo fisso invece hanno lo svantaggio che devono essere installati in modo stabile sulla imbarcazione e quindi è difficile toglierli al momento di lasciare la barca ormeggiata ma dalla loro hanno che possono arrivare ad una potenza massima di 25 watt e quindi la loro portata può arrivare ed in qualche caso superare le 25 Miglia ( cercando, visto che in questo caso è ammesso,  di installare l'antenna nel punto più alto dell'unità ), sono collegati direttamente all'impianto elettrico e quindi non hanno problemi di carica e possono integrare sistemi GPS e cartografici molto utili in navigazione. Gli apparecchi di tipo fisso possono integrare anche il tasto Distress di cui però parleremo in un capitolo a parte.

Pertanto tornando alla domanda iniziale cioè se è meglio un VHF portatile o fisso mi sento sicuramente di poter affermare che, anche nell'ottica della filosofia della Scuola che punta sopratutto alla sicurezza in mare, gli apparecchi di tipo fisso sono sicuramente da consigliarsi anche perché in questo momento il loro costo non è più così oneroso come tempo fa.

VHF e documentazione necessaria

Come avete visto fin qui non ho parlato di documentazione obbligatoria per l'installazione e uso degli apparati VHF .

Ho deciso di dedicare a questo argomento un paragrafo a parte in quanto anche qui continua ad esserci una notevole confusione.

Innanzitutto, come già detto, il VHF è obbligatorio per la navigazione oltre le 6 Miglia dalla costa ma è consigliato vivamente anche per quella entro tale distanza. E' comunque importante sapere che, qualsiasi sia la distanza dalla costa, per utilizzare il suddetto apparecchio è necessario avere il CERTIFICATO LIMITATO RTF  che può essere ottenibile facendo domanda  direttamente al Ministero delle Comunicazioni  adesso Ministero dello Sviluppo Economico  senza alcun tipo di esame. Questo certificato è personale, non ha scadenza, ed abilita all'utilizzo di qualsiasi tipo di apparecchio VHF sia portatile che fisso.

Molta confusione c'è invece sul documento che deve accompagnare l'apparato VHF una volta a bordo dell'unità. Questo documento è  la LICENZA DI ESERCIZIO DI APPARATO VHF. Molti ad esempio sono convinti che questo documento sia necessario solamente per gli apparecchi di tipo Fisso e non per quelli di tipo portatile. Niente è più sbagliato. Qualsiasi apparato VHF a bordo di una unità da diporto deve essere accompagnato dalla Licenza RTF che deve essere collegata direttamente a quella unità. Ciò ad esempio comporta che anche un apparato di tipo portatile non possa essere utilizzato su un'unità diversa da quella su cui è registrato. Anche il rilascio di questa licenza è ottenibile facendo domanda direttamente al Ministero dello Sviluppo Economico e senza alcun tipo di collaudo dell'apparecchio, questa licenza però ha una validità di 10 anni e, in caso di cessione dell'imbarcazione o del solo apparato VHF deve essere trasferita al nuovo proprietario. Importante anche notare che la licenza RTF deve obbligatoriamente essere aggiornata anche in caso di cambio di residenza in una regione diversa.   

Mentre la pratica di rilascio del certificato RTF è uguale qualsiasi sia il tipo di unità da diporto che utilizziamo, la pratica di rilascio della Licenza varia a seconda che l'apparecchio sia installato a bordo di un natante o di una imbarcazione o nave da diporto.

Sono tutte pratiche piuttosto semplici per le quali comunque ci sono molte agenzie come la nostra che possono risolvere qualsiasi problema ad esse inerente.

Il tasto Distress o DSC

Sulla maggior parte dei VHF di nuova generazione è presente il tasto Distress. Questo tasto, normalmente di colore rosso, rende possibile la chiamata di emergenza prevista dal sistema GMDSS (Global Maritime Distress Safety System) che tramite solamente l'attivazione del suddetto tasto mette in moto un meccanismo di salvataggio comunicando automaticamente la nostra richiesta di soccorso e le   coordinate relative alla nostra posizione. Questa funzionalità è molto pubblicizzata dai venditori di apparati VHF come un sistema molto avanzato per la sicurezza della navigazione, ed in effetti così è anche se non viene mai fatto presente che per utilizzare questo sistema è necessario avere un attestato (R.O.C., G.O.C., L.R.C., S.R.C.) rilasciato dopo un complicato esame che per adesso può essere effettuato solamente a Roma. Senza questo attestato l'utilizzo del DSC può essere sanzionato a norma di legge. Molti rivenditori indicano anche che per ovviare a questo tipo di esame è sufficiente richiedere il numero MMSI (Marittime Mobile Service Identities) che identifica l'unità a livello internazionale ed è ottenibile senza alcun tipo di esame. Purtroppo così non è, ad un nostro quesito in merito il Ministero dello Sviluppo Economico ha risposto che il codice MMSI non è sufficiente per l'utilizzo del sistema DSC per il quale è necessario un attestato come sopra descritto.

Comunque, a mio personale parere,  la richiesta del codice MMSI e la sua impostazione nel sistema DSC è consigliata in tutti i casi in quanto è evidente per tutti che, in caso di pericolo reale di vita, è sicuramente conveniente l'utilizzo di questo sistema anche a rischio di multe o sanzioni successive da parte dell'autorità competente.

L'EPIRB

Abbiamo visto che il tasto DSC offre notevoli garanzie di sicurezza ma pone notevoli problemi di utilizzabilità allora perchè non utilizzare l'altro strumento messo a disposizione dalla tecnologia per individuare l'unità in grave pericolo in mare ? Questo strumento si chiama EPIRB. Innanzitutto , cos'è l'EPIRB ? EPIRB sta per Emergency Position Indicating Radio Beacons , praticamente in Italiano Trasmettitore Radio Indicante la Posizione di Emergenza. Questo apparecchio è un trasmettitore, posto normalmente sopra una boetta,  in grado di segnalare la posizione di unità in grave difficoltà o emergenza e non richiede nessun tipo di esame ma solamente la licenza RTF come per l'apparato VHF, il  codice MMSI e la sua registrazione presso il centro COSPASS-SARSAT di Bari. L'EPIRB esiste di tipo manuale o automatico, il tipo manuale va attivato manualmente in caso di emergenza, quello automatico si attiva automaticamente al contatto con l'acqua . Tutti e due i tipi sono soggetti a revisione, in quello automatico il gancio idrostatico deve essere sostituito ogni due anni. Uno dei motivi per chi l'utilizzo dell'Epirb può essere consigliato al posto di altri apparecchi è quello che, avendo una batteria autonoma, è esente da qualsiasi problema derivante dalla mancanza a bordo di energia elettrica.  Perchè allora l'utilizzo dell'EPIRB non è ancora molto diffuso ? Sicuramente il prezzo dell'apparecchio ( un buon apparecchio costa intorno ai 500,00 € ) tiene lontano molti diportisti dall'acquisto e probabilmente anche il fatto che richieda molta attenzione nel non essere attivato accidentalmente.  Dal mio punto di vista la presenza a bordo di questo apparecchio, tra parentesi obbligatoria su unità che navigano oltre le 12 Miglia dalla costa e su quelle utilizzate per Charter,  offre notevoli garanzie in fatto di sicurezza evitando inutili esami o altre fastidiose incombenze.

Novità in vista ?

Si, ci sono novità in vista e purtroppo, come sempre, cambiamenti non positivi per il diportista.

Sembra che il Governo nel metter mano alla riforma del Codice della Nautica da Diporto abbia avuto l'idea di rendere obbligatorio a bordo delle unità da diporto in navigazione oltre le 6 Miglia dalla costa  un apparato VHF dotato obbligatoriamente del tasto DSC.  Il problema non sarebbe tanto il costo dell'operazione, in quanto abbiamo visto che adesso si trovano apparecchi di buona qualità a prezzi abbordabili, ma sarebbe il fatto che il diportista dovrebbe obbligatoriamente dotarsi di un certificato GMDSS (R.O.C., G.O.C., L.R.C., S.R.C.) ottenibile solamente dopo aver sostenuto un esame a Roma che sembra sia anche piuttosto complesso. Sembra addirittura che ci sia l'ipotesi anche di dotare le unità che navighino oltre le 30 Miglia di un apparecchio a onde ettometriche in media/alta frequenza ( MF/HF ) che oltre ad essere molto costoso è anche pesante ed ingombrante.

Le associazioni di categoria hanno aperto un tavolo tecnico con il Governo per valutare queste modifiche ed eventualmente rendere almeno più "soft" per il diportista il passaggio a queste nuove regole.

Il mio parere, sempre nell'ottica della Sicurezza in mare, è quello che tutto ciò che viene fatto per aumentare la Sicurezza è sempre positivo, l'importante però è che tutto sia fatto in maniera graduale e comunque commisurato alla navigazione effettuata. E' inutile secondo me costringere ad acquistare attrezzature complesse e ad ottenere inutili attestati il diportista che utilizzerà la sua unità per tempi limitati e sempre molto vicino alla costa  e che non farà mai navigazioni d'altura.

Staremo a vedere...

Problemi con le pratiche ?

La scuola Nautica Delta è in grado di gestire con semplicità tutte le problematiche relative al rilascio o al duplicato del certificato e della licenza del tuo apparato VHF. E' sufficiente che tu ci fornisca due foto tessera (una delle quali autenticata in comune) per il certificato ed una copia del certificato di Conformità CE dell'apparecchio per la licenza. Penseremo noi alla pratica di richiesta presso il ministero.

Per info...